Il lavoro del proctologo, è quello di arrivare ad una diagnosi della problematica che affligge il paziente e proporre il trattamento migliore per la sua risoluzione: terapia o intervento chirurgico. La proctologia, definita come superspecialistica, lavora in collaborazione con l’oncologia, la dermatologia, l’infettivologia e la perineologia.
In che cosa consiste la visita dal Proctologo?
La visita proctologica è una visita molto delicata poiché coinvolge una parte molto intima del corpo umano. Per questo motivo, molte persone tendono a rimandare la visita dal proctologo finché il dolore e le problematiche non diventano particolarmente fastidiose o croniche. La visita, comunque, segue lo schema di ogni visita medica ben fatta: anamnesi, esame obiettivo (visita all’ano ed al retto), eventuali esami di approfondimento e diagnosi con relativo piano di intervento o cura.
Durante la fase del colloquio il paziente viene invitato a raccontare la sua storia familiare (familiarità con malattie neoplastiche, infiammatorie, diabete, ect) e personale (stile di vita, precedenti malattie ed eventuali interventi subiti) ed i sintomi che l’hanno condotto dal medico proctologo. L’esame obiettivo, consiste prima nell’osservazione della regione ano-perineale e poi nella palpazione dei tessuti e l’esplorazione digitale del retto. Qualora occorra, il Medico, prima di effettuare la diagnosi, potrà prescrivere esami ulteriori come la colonscopia, l’ecografia trans-anale e la risonanza magnetica.
Quando andare dal Proctologo?
La visita dal Proctologo è consigliata quando, nell’atto del defecare, si avvertono fastidi e dolori. Questi sintomi, uniti a perdite di sangue e fastidiosi pruriti nella zona perinatale, sono spesso legati a problematiche gastroenterologiche (come la stitichezza o la diarrea) e generano emorroidi, ragadi, ascessi e fistole.