Le malattie renali possono inizialmente avere una sintomatologia scarsa o assente: aumento della pressione arteriosa, variazioni dell’urina (colore, presenza di schiuma, ecc.), edemi rilevabili agli arti inferiori o al volto. Talvolta, il loro riscontro è del tutto occasionale ad indagini diagnostiche di routine effettuate per altri motivi.
La visita nefrologica ha l’obiettivo di giungere ad un inquadramento diagnostico corretto e di impostare la corretta terapia.
Le nefropatie possono essere primitive, quando i reni rappresentano il primo bersaglio, oppure secondarie ad altre malattie: tra queste è molto diffusa la nefropatia in corso di ipertensione arteriosa o di diabete mellito.
- Quando rivolgersi al nefrologo?:
- Calcolosi renale
- Insufficienza renale acuta e cronica
- Ipertensioni primitiva o secondaria
- Patologie genetiche
Le nefropatie possono insorgere acutamente, e poi risolversi completamente con l’opportuna terapia, oppure possono cronicizzarsi. In tutti i casi, acuti o cronici, le nefropatie possono arrecare un danno alla funzione renale, reversibile, o progressivo. Lo scopo principale dell’ambulatorio Nefrologico è quello di prevenire il progredire delle patologie renali e supportare dove serve la funzione persa.
Nei casi con nefropatia primitiva, o secondaria ad andamento cronico e perdita di parte della funzione renale, il paziente dovrebbe essere inserito in un percorso nefrologico ambulatoriale dove il Nefrologo imposta i provvedimenti necessari a rallentare la progressione della perdita funzionale.
Negli stadi di insufficienza renale avanzata, il compito della Nefrologia è quello di prevenire l’insorgenza dell’uremia, quadro di intossicazione sistemica causato dall’insufficienza renale avanzata e potenzialmente mortale scegliendo, tra i trattamenti sostitutivi artificiali della funzione renale, dalla emodialisi alla dialisi peritoneale sino al trapianto